venerdì 26 ottobre 2012

La Sbrisolona Mantovana



torta sbrisolona



Parliamo della torta Sbrisolona, il simbolo della pasticceria mantovana, la tendenza è quella di sbriciolarsi già prima della cottura, anche a causa della presenza della farina di mais e della lavorazione della pasta, che non deve restare omogenea ma a grumi.

La Sbrisolona è una torta dura, estremamente friabile che non si taglia ma che si spezza, formando le caratteristiche "brise".
Questo dolce mantovano è sicuramente di origini antiche, probabilmente appartiene alla tradizione contadina, in quanto la possibilità di conservare questa torta a lungo, la rendeva sempre disponibile ad essere offerta insieme ad un buon bicchiere di vino.

Per restare nel nostro territorio, si dovrebbe accompagnare con un Lambrusco amabile ma va benissimo anche un moscato.
Insieme al Tortello di Zucca, la Sbrisolona può essere considerata comevera cultura della tipicità mantovana.

Ingredienti: (per 8 persone)

200 gr di mandorle dolci, 250 gr di farina bianca, 150 gr di farina gialla a grana fine, 200 gr di zucchero, 200 gr di burro a temperatura ambiente, 2 tuorli d'uovo, sale, la scorza grattugiata di un limone, burro, farina per lo stampo

Preparazione:

Immergete le mandorle in acqua bollente, pelatele e tritatele quindi grossolanamente.

Mescolate sulla spianatoia la farina bianca e quella gialla, lo zucchero, le mandorle tritate, la scorza di limone e un pizzico di sale.
Disponete il tutto a fontana, fate un incavo e nel centro mettete le uova e il burro a pezzettini.

Amalgamate questi ingredienti sfregandoli tra le dita in modo che non si formi un composto omogeneo ma piuttosto un insieme di grumi.

Fate cadere l'impasto in una tortiera di circa 24 cm di diametro, che avrete imburrato e infarinato, senza livellare la superficie e quindi distribuitevi le mandorle tritate. Date qualche colpetto sul fondo della tortiera affinché non restino spazi vuoti.

Infornate per circa un'ora a 180°, servite la torta fredda leggermente spolverata di zucchero semolato.

Un vino che consigliamo per la il dolce su descritto:

Situata tra il Garda, il Mincio e il PO, Mantova è la terra di origine della dinastia dei Gonzaga e la zona di produzione di ottimi vini.
Dai Garda Colli Mantovani al Lambrusco, un invito a visitare una provincia ricca di sapori.

Il Lambrusco Mantovano DOC è un vino da pasto frizzante di colore rosso rubino, con gradazione minima di 10°.
Il profumo è abbastanza intenso, poco persistente, fine, vinoso e fruttato.
Al palato si presenta morbido, quasi di corpo, abbastanza fresco, poco tannico e sapido, e ben equilibrato.
Il Lambrusco Mantovano DOC è prodotto in due aree disgiunte: il Viadanese, ossia il territorio fra i fiumi Oglio e Po comprendente i comuni di Viadana, Sabbioneta, Dosolo e Pomponesco e l’Oltrepò mantovano, in provincia di Mantova, i comuni di Suzzara, Gonzaga, Pegognaga, Moglia, Quistello, San Benedetto Po, Revere, Poggio Rusco, Sermide.
La tradizione vitivinicola nel basso mantovano risale al tempo dei Benedettini che imponevano gli affittuari delle loro terre l’imposta vinicola di cui se ne ha testimonianza. Benché lo sviluppo della coltivazione della vite si ha nel 1100, la viticoltura moderna nasce nella metà del 1900 in seguito all’invasione della Fillossera.
I numerosi impianti di vite che coprivano la superficie della pianura mantovana e le sette cantine sociali che raccoglievano l’uva per la trasformazione, spinsero gli agricoltori a costituire, tra il 1902 e il 1958, altrettante società cooperative.
Tra il 1950 e il 1960 inizia la riconversione delle aree agricole a destra dell’Oglio e del Po, mentre nelle zone a sinistra del Po e dell’Oltrepò Mantovano si attesta la coltura della vite.
Queste zone rappresentano oggi le zone di produzione del Lambrusco Mantovano considerato la bandiera enologica di tutto il Basso Mantovano. A indicare la qualità e la notorietà anche oltreoceano di questo vino, il Lambrusco Mantovano ottiene il riconoscimento DOC nel 1987.


Il Lambrusco Mantovano DOC si ottiene da uve di vitigni Lambrusco Viadanese, Grappello Ruberti, Lambrusco Maestri, Lambrusco Marani e Lambrusco Salamino minimo 85%, con eventuale aggiunta di Ancellota e Fortana per un massimo del 15%. Dopo la pigiatura, le uve vengono messe a fermentare e a macerare assieme alla vinaccia in recipienti chiamati fermentini, secondo la tecnica della vinificazione in rosso. È durante questa fase che bucce e vinacce rilasciano i pigmenti che conferiscono il colore rosso al vino.
Con la successiva svinatura, si separa la vinaccia dal mosto travasando il vino in vasche di conservazione. In queste vasche a causa dell’abbassamento della temperatura si blocca lafermentazione alcolica e inizia la fermentazione malolattica . In questa fase il vino subisce una riduzione di acidità e acquisisce stabilità, limpidezza e parte delle caratteristiche organolettiche tipiche. Dopo l’invecchiamento il vino viene stabilizzato e imbottigliato.
Essendo un vino frizzante, il Lambrusco Mantovano Doc viene sottoposto a rifermentazione , mediante la quale si ottiene la formazione della spuma. La dolcificazione deve effettuarsi con mosti d’uva o mosti concentrati, tutti provenienti da uve atte alla produzione di questo vino Doc. Nei limiti previsti dalla legge è consentito l’uso del mosto concentrato rettificato.

Agli inizi del 1900 gli emigrati italiani costretti a trasferirsi in Sud America, non rinunciano a portare con se il Lambrusco Mantovano considerato il vino della tradizione italiana.
Il Lambrusco nello stesso periodo appare sulle tavole del Waldorf Astoria di New York.
Per conservare correttamente il Lambrusco Mantovano DOC è sufficiente tenere le bottiglie a un’umidità del 70-75% affinché il tappo non si asciughi.
Si consiglia inoltre di mantenere una temperatura costante fra 10 e 15°C e di utilizzare scaffalature di legno, sulle quali sistemare le bottiglie in posizione orizzontale, per attutire i colpi.
Il Lambrusco Mantovano DOC all’esame olfattivo si presenta abbastanza intenso, poco persistente, fine, vinoso, fruttato. Ha un sapore abboccato, morbido, quasi di corpo, sufficientemente fresco, poco tannico e sapido e mediamente equilibrato.
Per coglierne appieno il gusto, è consigliabile abbinare il Lambrusco Mantovano DOC con preparazioni poco o abbastanza strutturate, come brodini di carne, bolliti misti e cotechini in umido. Se ne consiglia la degustazione in calici per vini rosati freschi, a una temperatura compresa fra i 14 e i 16°C. Il periodo ottimale di consumo è entro uno o due anni dalla vendemmia.


Lambrusco Biancorosso DOC mantovano  

Descrizione
rosso secco, frizzante, profumo di fragola - Vino ottenuno da uve Maestri, Marani, Lancellotta - frizzante, leggermente abboccato, di colore rosso rubino carico dal profumo vinoso di fragola,si abbina alla cucina nostrana e casareccia.

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